Un passo in avanti verso la Responsabilità Estesa del Produttore nel settore tessile per la quale il consorzio Ecotessili – che insieme con Ecolight Servizi fa parte del Sistema Ecolight – è già pronto. La Commissione europea ha accolto con favore l’accordo raggiunto tra il Parlamento e il Consiglio UE sulla revisione mirata della direttiva quadro sui rifiuti. Le modifiche introdotte promuoveranno un’economia circolare in tutta l’UE, in particolare incoraggiando innovazione e pratiche industriali e di consumo più sostenibili nel campo dei rifiuti tessili e alimentari.

Norme armonizzate
Una caratteristica fondamentale della direttiva rivista è il suo insieme comune di norme che aumenteranno la sostenibilità per le imprese e i consumatori e armonizzeranno il mercato unico dei tessili usati e di scarto. Le nuove norme riguardano abbigliamento e accessori, calzature, coperte, biancheria da letto e da cucina, tende e cappelli e si applicheranno in modo orizzontale a tutti i produttori, compreso il mondo dell’e-commerce, indipendentemente dal fatto che siano stabiliti in un Paese dell’Ue o al di fuori.

Le microimprese
Gli oneri sui costi per raccolta, cernita e riciclaggio dei prodotti tessili si applicheranno 30 mesi dopo l’entrata in vigore della direttiva, salvo che per le microimprese, che avranno un anno in più di tempo per adeguarsi.

Verso una riduzione degli scarti tessili
Inoltre, secondo quanto si legge nella nota della Commissione europea, “con la direttiva quadro sui rifiuti modificata, ogni Stato membro istituirà il proprio schema di responsabilità estesa del produttore (EPR) per i prodotti tessili e calzaturieri. In base a tali schemi, i produttori tessili contribuiranno alla gestione dei tessili usati e di scarto. Essendo responsabili della fine del ciclo di vita dei prodotti che vendono, i produttori saranno incoraggiati a progettare prodotti tessili più durevoli che siano più facili da riutilizzare, riparare e riciclare”.

Il contributo ambientale
Nelle intenzioni dei legislatori, questo contributo promuoverà anche investimenti in capacità di raccolta differenziata, selezione, riutilizzo e riciclaggio. Agli Stati membri verrebbe data la possibilità di adattare il contributo dei produttori in base alla durata di utilizzo dei prodotti tessili e alla loro durata. All’opposto, dovrebbero essere incentivati i prodotti di seconda mano, escludendo i negozi dell’usato dal contributo ambientale.

Prossimi passi
Il Parlamento europeo e il Consiglio dovranno adottare formalmente la direttiva rivista prima che possa entrare in vigore. Questa entrerà in vigore 20 giorni dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’UE. Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale gli Stati membri avranno 20 mesi per recepire la nuova disciplina nei rispettivi ordinamenti.

L’Italia
L’Italia dovrebbe procedere in modo più spedito, anche perché ha fatto suo l’obbligo di avviare una raccolta differenziata del tessile fin dal 2022. Il Ministero dell’Ambiente da tempo sta lavorando a uno schema di regolamento nazionale da sottoporre ai portatori d’interesse, tra i quali Ecotessili. L’obiettivo sarebbe quello di chiudere i lavori a ridosso della pubblicazione della nuova direttiva UE, con un testo in linea con le indicazioni EU e che possa ambire a essere un primo riferimento per altri paesi.

Per ulteriori approfondimenti o per preaderire a Ecotessili, contatta il consorzio.

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