Crescono gli investimenti green in Italia. Secondo le stime dell’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) nel 2016 ben 1.437 milioni di euro sono stati destinati dalle imprese industriali a interventi per la protezione dell’ambiente e del territorio, circa il 2,3% in più rispetto all’anno precedente. Chi ha investito di più sono state le piccole e medie imprese che hanno realizzato il 78,1% degli investimenti ambientali complessivi: quelle con 250 addetti e oltre hanno speso 1.123 milioni di euro (4 in meno rispetto all’anno precedente); per quelle di piccole e medie dimensioni l’investimento complessivo è invece cresciuto di quasi il 13%.

I fondi sono però stati impiegati prevalentemente per impianti che intervengono nella tutela ambientale “a valle”. Per le attrezzature di tipo “fine ciclo” – il  cosiddetto end-of-pipe -, ovvero gli impianti orientati a controllare e abbattere l’inquinamento dopo che questo è stato generato, sono stati destinati 956 milioni di euro, con una leggera flessione del 2,3% rispetto al 2015.

Più ridotta la spesa sostenuta nel campo della prevenzione, ovvero per impianti e attrezzature a tecnologia integrata per installazioni o dispositivi che prevengono o riducono alla fonte l’inquinamento generato dal processo produttivo: i 481 milioni di euro spesi però rappresentano una netta espansione sul 2015  (+12,9%).

Più di un terzo della spesa per investimenti ambientali (39%) nel 2016 è stato destinato alle attività di protezione e recupero del suolo e delle acque di falda e superficiali, all’abbattimento del rumore, alla protezione del paesaggio e protezione dalle radiazioni e alle attività di ricerca e sviluppo finalizzate alla protezione dell’ambiente, e nella gestione delle acque reflue. L’analisi ISTAT ha rilevato anche un calo della quota di spesa destinata alla gestione dei rifiuti pari a 5,7 punti percentuali.

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