Aumenta la produzione di rifiuti speciali, ma aumentano anche le quantità di questi rifiuti che sono inviate a riciclo. È una fotografia a che lascia intravvedere un cambio di direzione quella scattata dal Rapporto Rifiuti Speciali dell’ISPRA/SNPA presentato a metà luglio a Roma. Il documento, giunto alla sua diciottesima edizione, è frutto di una complessa attività di raccolta, analisi ed elaborazione di dati da parte del Centro Nazionale dei Rifiuti e dell’Economia Circolare dell’ISPRA, con il contributo delle Agenzie regionali e provinciali per la Protezione dell’Ambiente e fornisce i dati relativi al 2017 sulla produzione e gestione dei rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi.

Sotto il profilo dei volumi, l’Italia ha prodotto quasi 140 milioni di tonnellate (circa il 3% in più rispetto al 2016); un aumento dettato prevalentemente dal’incremento della produzione di rifiuti non pericolosi (+3,1%), mentre rimane stabile quella di rifiuti pericolosi (+0,6%, ovvero 60 mila tonnellate). Il maggior contributo alla produzione complessiva arriva dal settore delle costruzioni e demolizioni, che con oltre 57 milioni di tonnellate, concorre al 41% del totale prodotto. Le attività di trattamento dei rifiuti e di risanamento ambientale rappresentano il 25,7% del totale (quasi 36 milioni di tonnellate), l’insieme delle attività manifatturiere il 21,5% (quasi 30 milioni di tonnellate). Dal punto di vista geografico, il Nord produce oltre il 58% dei rifiuti speciali (la sola Lombardia vale il 22,2%) mentre dal Sud e dal Centro arrivano rispettivamente il 23,7 e il 18%.

In questo contesto, l’Italia si conferma leader nel riciclo segnando un +7,7% delle quantità avviate a recupero di materia ed una diminuzione dell’8,4% di quelle destinate allo smaltimento. Gli impianti di gestione sono 11.209 di cui 6.415 situati al Nord (oltre 2.100 in Lombardia), 2.165 al Centro e 2.629 al Sud.

Circa 20,2 milioni di tonnellate di rifiuti speciali sono utilizzati, in luogo delle materie prime, all’interno del ciclo produttivo in 1.307 impianti industriali. Questi stabilimenti riciclano il 20% del totale dei rifiuti recuperati a livello nazionale. Il recupero di rifiuti inorganici riguarda oltre 54 milioni di tonnellate (quasi il 37% del totale gestito). Tali rifiuti derivano, prevalentemente, dalle attività di costruzione e demolizione (44,8 milioni di tonnellate) e sono generalmente utilizzati come rilevati e sottofondi stradali. Circa 2 milioni di tonnellate di rifiuti speciali sono coinceneriti in impianti industriali in sostituzione dei combustibili convenzionali, mentre l’incenerimento interessa più di 1 milione di tonnellate. Sono smaltiti in discarica 12 milioni di tonnellate di rifiuti (l’8,2% del totale gestito) di cui circa 10,9 milioni di tonnellate di rifiuti non pericolosi e 1,2 milioni di tonnellate di rifiuti pericolosi.

A fronte di un aumento della produzione di rifiuti speciali, si rafforza l’impegno per un maggior rispetto ambientale. Il percorso di recupero di questi rifiuti è quanto incentiva Ecolight Servizi attraverso servizi capillari e soluzioni calibrate per rispondere alle esigenze di gestione di rifiuti da parte delle aziende.

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