Cresce la raccolta delle pile portatili in Italia. Ma per raggiungere i target europei serve uno sforzo in più: basterebbe che ciascun cittadino si impegnasse a conferire correttamente ogni anno almeno 10 pile stilo – le classiche AA – rispetto alle attuali 8. Può sembrare poco, ma questo permetterebbe di far passare il tasso di raccolta dall’attuale 36 al 45% che è l’obiettivo europeo indicato fin dal 2023. In termini assoluti, secondo i dati comunicati dal Centro di Coordinamento Nazionale Pile e Accumulatori – CDCNPA – le pile esauste raccolte sia attraverso l’attività coordinata dal CDCNPA sia attraverso  quella effettuata direttamente dai consorziati tramite altri canali l’anno scorso sono state poco meno di 10.400 tonnellate, +10,5% rispetto all’anno precedente.

Diversi sono i fattori che hanno contribuito a questo incremento: innanzitutto, lo sviluppo della rete di raccolta che si traduce in una maggiore capillarità sul territorio nazionale e, di conseguenza, in una maggiore prossimità al cittadino. I punti di raccolta iscritti al CDCNPA, composti da punti vendita, centri di raccolta, impianti di trattamento dei RAEE, grandi utilizzatori finali, centri di stoccaggio e centri di assistenza tecnica, sono passati da 13.080 a 14.692.
A questo si aggiunge l’aumento della raccolta di batterie presenti all’interno dei cosiddetti RAEE, i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, più precisamente quelli derivanti dall’elettronica di consumo e dai piccoli elettrodomestici. Questa specifica tipologia di rifiuti elettronici nel 2024 ha registrato un incremento del 7,5%.
Altrettanto importanti si sono dimostrate, infine, le molteplici attività e iniziative in termini di comunicazione e sensibilizzazione ambientale promosse nel corso del 2024 sia dal CDCNPA sia dai sistemi collettivi consorziati.

La crescita dei volumi risente fortemente dell’impatto del nuovo Regolamento europeo Batterie (2023/1542), in vigore da agosto 2023 e applicato nelle sue disposizioni generali negli stati membri dal febbraio 2024. Il nuovo ordinamento ha modificato infatti i criteri di classificazione di alcune tipologie di prodotto immesse sul mercato che non rientrano più nella categoria delle batterie portatili, di conseguenza tali prodotti non sono più contabilizzati nella relativa categoria di immesso. Dal momento che il tasso di raccolta è calcolato sul rapporto tra i quantitativi raccolti nell’anno di riferimento con la media dell’immesso sul mercato nell’anno solare di riferimento e nei due anni precedenti, è evidente come il risultato conseguito nel 2024 subisce gli effetti di questa riclassificazione.

I prossimi target europei sono ancora più sfidanti: il 63% entro il 2027 e il 73% entro il 2031. Diventa quindi prioritario che le nuove disposizioni EU trovino immediata applicazione nel nostro Paese, così da produrre i loro effetti in tempi rapidi, e semplificando al tempo stesso tutte quelle attività necessarie a stimolare la raccolta da parte dei cittadini.

Nella gestione delle pile e degli accumulatori esausti, il Sistema Ecolight è attivo con il consorzio Ecolight e con Ecolight Servizi. Per informazioni, contattaci.

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