Più che il corretto smaltimento, talvolta può la burocrazia. Incorrere in una sanzione quando si parla di rifiuti è più facile di quanto si possa credere. Ecco perché è fondamentale affidarsi ad esperti del settore come i professionisti di Ecolight Servizi. Ne sanno qualcosa due imprese, la prima appartenente alla “famiglia” della Grande Distribuzione Organizzata, la seconda invece del settore manifatturiero, che sono incappate in controlli e che hanno rimediato multe per un ammontare complessivo di quasi 50.000 euro.

A loro carico non è stata contestata una gestione non corretta dei rifiuti, quanto la relativa documentazione non puntuale e non aggiornata secondo ciò che prevedono le norme.

Per quanto riguarda l’azienda della Distribuzione, ci si inserisce negli obblighi indicati dal cosiddetto Uno contro Uno per quanto riguarda i RAEE (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche). Questo, infatti, non prescrive solamente il ritiro gratuito di una vecchia apparecchiatura elettronica a fronte dell’acquisto di un’apparecchiatura di equivalente funzionalità, ma anche la gestione di una serie di documenti che devono attestare la consegna del RAEE, lo stoccaggio e la sua movimentazione e smaltimento. Durante un controllo, l’azienda in questione ha compilato in maniera solamente parziale il Registro di carico e scarico, dimenticandosi di inserire un monitor nell’elenco. Una dimenticanza che è costata piuttosto cara: ben 30.000 euro di multa.

È più recente il caso della seconda impresa. Questa volta non c’entrano i RAEE, ma la normale gestione dei rifiuti professionali prodotti dall’azienda stessa. Anche qui, non è stata riscontrata alcuna attività illegale, nessuno smaltimento non autorizzato e neppure l’abbandono dei rifiuti. L’azienda non ha rinnovato l’iscrizione al SISTRI. Il Sistema per la tracciabilità dei rifiuti, annunciato come strumento semplificatore, ma che di fatto non è mai entrato in vigore (e il nuovo ministro all’Ambiente ne ha già annunciato l’abolizione), aveva però delle prescrizioni ben precise. Una di queste era l’obbligo di iscrizione per le aziende interessate. Ad un’ispezione dell’ARPA, l’impresa in questione è però risultata non iscritta. O meglio, non aveva rinnovato l’iscrizione al SISTRI. Il risultato? 15.000 euro di sanzione.

Lo aveva già detto una celebre pubblicità di un operatore turistico qualche anno fa: il “fai da te” non è mai consigliato. Affidarsi a professionisti dei rifiuti conviene sempre.

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