Il 2025 si preannuncia come l’anno dei tessili. A gennaio è entrato in vigore in Europa l’obbligo della raccolta differenziata di abbigliamento, scarpe, cinture e pelletteria, tessili per la casa; un obbligo che – è bene ricordare – l’Italia ha voluto anticipare al 2022. Per completare il quadro, quindi dare vita a una filiera virtuosa, manca ancora l’applicazione concreta del principio EPR (Responsabilità Estesa del Produttore). Per arrivare però a un intervento diretto dei Produttori, attraverso i sistemi collettivi, manca ancora il decreto attuativo della legge, ovvero le indicazioni su come concretamente comportarsi nella gestione dei questi prodotti. In questo scenario, Ecolight Servizi è pronta a supportare il consorzio Ecotessili nello sviluppo di servizi, progettualità e assistenza per le aziende del settore.
Per avere un quadro normativo completo, occorre muoversi su due livelli: quello nazionale e quello europeo.
Partendo da “casa nostra”, dovremmo essere alla vigilia della presentazione di una nuova (e forse definitiva) bozza di decreto. A distanza di ormai tre anni dal gennaio 2022 che ha introdotto i nuovi obblighi per i tessili, è ancora in stand-by quel decreto legislativo capace di andare a definire le modalità operative per i sistemi collettivi. Questo, nonostante diversi produttori si siano fatti parte attiva andando non solamente a dare vita a consorzi EPR, ma attivando delle proprie azioni green. Ecotessili è stato il primo sistema collettivo a farsi avanti: costituito su impulso di Federdistribuzione, partendo dall’esperienza maturata all’interno del Sistema Ecolight, il Consorzio si è fatto interprete della volontà del settore tessile – fabbricanti, distributori e importatori – di essere protagonista in questa nuova sfida. Dopo tre anni di attesa, nel 2025 si dovrebbe però arrivare a una definizione della norma. «Il decreto è in itinere», hanno rassicurato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. «È prevista nel 2025 una nuova consultazione per arrivare a conclusione entro l’anno». Intanto a gennaio sono state avviare delle specifiche audizione in Commissione Ambiente alle quali è intervenuto anche Ecotessili.
Sul lato europeo, è stato annunciato entro il primo quadrimestre 2025 l’arrivo del testo normativo sull’applicazione dell’EPR. E ai singoli Stati verrebbe dato un tempo tra i 24 e i 36 mesi per redigerne la propria versione della norma. Questo cronoprogramma però non dovrebbe alterare il percorso italiano.
Stando a queste tempistiche, che sono state comunicate dai funzionari ministeriali e dagli uffici europei alla fine dell’anno scorso, il 2025 sarà l’anno dell’applicazione del principio EPR in ambito tessile. Nel 2025 saranno quindi definite le regole di operatività. E per questa scadenza occorre prepararsi. Come? Restando in contatto con Ecotessili. Il consorzio EPR dedicato ai Produttori tessili ha infatti avviato uno speciale programma di preadesione gratuita finalizzato ad accompagnare tutte le imprese coinvolte dall’EPR in questa nuova e importante sfida.