Cala la produzione dei rifiuti urbani, ma aumenta quella dei rifiuti speciali non pericolosi, ovvero quelli prodotti dalle aziende e dalle realtà commerciali. Secondo quanto riporta il Sole 24 Ore, richiamando l’analisi fatta da Interzero su una rielaborazione dei dati di Ispra e Movimprese Unioncamere, questa tipologia di rifiuto è aumentata del 28% negli ultimi sette anni. Tra il 2014 e il 2021 (ultimo dato disponibile) la produzione dei rifiuti aziendali in Italia sarebbe arrivata a superare quota 154 milioni di tonnellate. Un incremento diverso per area geografica con comportamenti differenti regione per regione, ma che influiscono allo stesso modo in maniera negativa sull’ambiente.

Il problema maggiore è il ricorso allo smaltimento in discarica, processo in via di progressiva riduzione in Europa, ma al quale il Bel Paese sembra non voler rinunciare. “Solo 1 milione e 730 mila tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi prodotti annualmente dalle imprese italiane si trasformano in combustibili o altri mezzi per produrre energia, appena l’1% delle oltre 154 milioni di tonnellate in totale”, riporta l’articolo.

Poco più della metà di tutti i rifiuti speciali non pericolosi arriva dal settore delle costruzioni e delle demolizioni; circa un quarto dalle attività di trattamento dei rifiuti e di risanamento; seguono l’industria metallurgica e le attività manifatturiere.

Invertire la tendenza è necessario. Per dare corpo a una reale economia circolare, la necessità non è solamente quella di produrre meno rifiuti, ma anche e soprattutto di avviare questi rifiuti verso un percorso corretto di gestione, che potenzi le attività di riciclo. Una strada che passa dalla scelta del partner cui affidarsi. Ecolight Servizi opera in una logica circolare al fianco delle aziende con lo scopo di creare un circuito virtuoso dove la sostenibilità diventa un processo partecipato e condiviso dal quale tutti ne possono beneficiare.

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