Valorizzare le filiere produttive, restare in linea con le direttive europee e disponibilità a coinvolgere gli attori nel definire le modalità operative di gestione. Il tema dei prodotti tessili inseriti in una logica EPR (responsabilità estesa del produttore) arriva in Parlamento. Rispondendo al question time alla Camera, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto, ha annunciato «un ruolo attivo dei sistemi EPR nelle varie fasi di raccolta e gestione dei rifiuti, riconoscendo, di fatto, il coinvolgimento dei consorzi anche nella fase di gestione funzionale alla preparazione per il riutilizzo». La necessità di avere un decreto operativo però si affianca al dibattito europeo. «L’Italia sta partecipando attivamente ai lavori di revisione della direttiva quadro sui rifiuti, contenente, tra l’altro, articoli rilevanti per l’armonizzazione dei sistemi EPR tessile – questo su scala europea – al fine di contribuire alla definizione di un testo unionale condiviso che valorizzi le posizioni che emergono dagli operatori del settore», ha detto il ministro annunciando che «il MASE intende, comunque, procedere a una seconda consultazione, una volta verificata la congruenza tra la bozza di decreto e il testo della proposta di direttiva».

«L’obiettivo è tutelare le esigenze e gli interessi dell’attuale struttura della filiera tessile italiana caratterizzata da sistemi di raccolta già attivi, da una forte vocazione alla preparazione per il riutilizzo, nonché dal coinvolgimento dei consorzi volontari all’istituzione del regime EPR». Sull’end of waste dei tessili, il ministro ha inoltre annunciato che «il MASE ha predisposto lo schema di regolamento, la cui consultazione si è conclusa lo scorso gennaio. Anche su questo tema la Commissione europea sta predisponendo un apposito regolamento al fine di pervenire a una proposta normativa con l’assistenza tecnico-scientifica del centro di ricerche congiunto, nel cui studio sono considerate tra i possibili end of waste anche le fibre tessili prodotte a seguito di trattamento riciclo meccanico e di riciclo termico, in analogia col testo predisposto da questo Ministero. Anche su questo argomento l’obiettivo è valorizzare le filiere produttive nazionali ed europee, senza alcun aggravio dei costi e adempimenti burocratici».

Ha concluso: «Si conferma la disponibilità di questo Ministero a continuare il confronto con il settore manifatturiero tessile nazionale anche attraverso la costituzione di un apposito tavolo permanente sulle due tematiche sollevate».

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