Rallenta l’economia, rallenta anche la produzione di rifiuti speciali. L’ultimo “Rapporto Rifiuti Speciali” di Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale) dice che nel 2022 in Italia le attività industriali, commerciali, artigianali, di servizi, di trattamento dei rifiuti e di risanamento ambientale hanno generato complessivamente 161,4 milioni di tonnellate di rifiuti, registrando un calo del 2,1% rispetto all’anno precedente. Una diminuzione, secondo l’Istituto, imputabile all’andamento dell’economia nazionale, influenzata negativamente dallo scoppio del conflitto in Ucraina e dalla crisi energetica.

I rifiuti non pericolosi, che hanno rappresentato il 93,8% del totale di quelli prodotti, sono diminuiti di 2,7 milioni di tonnellate (-1,8%); quelli pericolosi hanno seguito la stessa tendenza, con quasi 680 mila tonnellate in meno (-6,4%). Il dato complessivo ha visto i rifiuti speciali non pericolosi ammontare a 151,4 milioni di tonnellate e quelli pericolosi a quasi 10 milioni di tonnellate.

Dal punto di vista della provenienza di questi rifiuti, ancora una volta il settore delle costruzioni e demolizioni – con quasi 80,8 milioni di tonnellate – ha occupato il primo posto arrivando a rappresentare quasi il 50% della produzione complessiva. Il settore manifatturiero è invece quello che ha avuto una quota maggiore nella produzione dei rifiuti speciali pericolosi con il 37,3%, corrispondente a 3,7 milioni di tonnellate.

Il report di Ispra però non si limita a scattare una fotografia della produzione, va oltre andando ad analizzare la destinazione dei rifiuti prodotti. Più di sette rifiuti su dieci (il 72,2%, ovvero127,6 milioni di tonnellate) sono stati avviati a recupero di materia, mentre lo smaltimento in discarica ha interessato circa 8,9 milioni di tonnellate di rifiuti (il 5% del totale, in calo del 12,6% rispetto al 2021).

In netta crescita (+24%) il fenomeno dell’export, indice dell’assenza di impianti adeguati in Italia. I rifiuti non pericolosi diretti all’estero sono stati circa 2,2 milioni di tonnellate e erano prevalentemente prodotti da impianti di trattamento dei rifiuti; anche tra i rifiuti pericolosi, il 60,5% di quelli esportati è stato generato da impianti di trattamento dei rifiuti.

I margini di miglioramento non mancano. Resta però fondamentale una corretta gestione dei rifiuti speciali: per aiutare le attività produttive a camminare nel solco del rispetto delle norme e dell’ambiente  c’è Ecolight Servizi.

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