Nuovi codici per i rifiuti da batterie. Lo ha stabilito la  Commissione europea che, con un atto delegato, ha aggiornato l’elenco europeo dei rifiuti – EER – andando a inserire nuovi codici per identificare e insieme supportare una corretta gestione dei rifiuti provenienti dalle diverse fasi del ciclo di vita delle batterie. L’aggiornamento previsto tiene conto anche delle nuove composizioni chimiche delle batterie e dei processi di fabbricazione e riciclaggio che sono in costante evoluzione.

Stando alla proposta di modifica, la “black mass”, ovvero il prodotto intermedio della triturazione degli accumulatori esausti, e i rifiuti di batterie al litio, al nichel e allo zinco, nonché le batterie al sodio-zolfo e alcaline sarebbero classificati come pericolosi. È stato inoltre aggiunto un nuovo codice pericoloso per le batterie al litio raccolte separatamente nei rifiuti urbani.

Si tratta di una revisione importante che avrà un notevole impatto sugli Stati membri e sugli operatori della filiera del fine vita delle batterie. Come hanno spiegato i legislatori, con l’aggiornamento dell’elenco europeo, infatti, le frazioni generate dalla lavorazione delle batterie che entreranno nel perimetro giuridico dei rifiuti pericolosi saranno anche soggette a regole più severe sulle movimentazioni transfrontaliere.

Le modifiche all’elenco europeo dei rifiuti entreranno in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione dell’atto delegato della Commissione in Gazzetta Ufficiale, ma prima sono  sottoposte al vaglio di Consiglio e Parlamento, che hanno due mesi di tempo per formulare eventuali obiezioni. L’applicazione dei nuovi codici EER è attesa per gli ultimi mesi del 2026, gli Stati europei hanno infatti 18 mesi recepire le modifiche.

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