Un piccolo oggetto diventato ormai indispensabile (o quasi) nella vita di ogni giorno. È il cellulare. Messo in commercio per la prima volta poco più di 42 anni fa (era il 6 marzo 1983 e il modello si chiamava Motorola DynaTAC 8000X, soprannominato “il mattone”), oggi vanta numeri record: nel 2024 sono stati venduti nel mondo circa 1,5 miliardi di smartphone.
Per la Giornata Mondiale del Riciclo, che si celebra ogni anno il 18 marzo, il consorzio Ecolight, Ecolight Servizi e tutte le realtà del Sistema Ecolight hanno voluto mettere al centro dell’attenzione la necessità di gestire in modo corretto uno smartphone a fine vita. Il motivo è semplice: gli smartphone sono composti per quasi il 94% del loro peso di materiali riciclabili, come ad esempio plastica, metalli e vetro che, se correttamente gestiti, possono essere reimmessi nei cicli produttivi evitando così il consumo di materie prime. Se consideriamo che in Italia ce ne sono in circolazione oltre 46 milioni, il contributo ambientale che gli smartphone possono dare è elevato.
Facciamo però un passo indietro. I cellulari a fine vita rientrano nella grande famiglia dei RAEE, ovvero Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche. Sono quindi rifiuti speciali che devono essere gestiti in modo corretto e raccolti in via differenziata. Dei cinque raggruppamenti nei quali sono suddivisi i RAEE, i telefonici rientrano in quello denominato R4 che comprende i piccoli elettrodomestici (frullatori, ferri da stiro .. ) e l’elettronica di consumo (telecomandi, chiavette usb …). Nonostante nel 2024 la raccolta di R4 in Italia abbia superato le 80 mila tonnellate, con una crescita di circa il 7,4% rispetto all’anno precedente, solamente il 15% degli smartphone a fine vita viene avviato a riciclo. Più di cinque cellulari su sei finiscono nella frazione indifferenziata, seguono canali non autorizzati di raccolta oppure rimangono abbandonati nei cassetti di casa.
Un corretto riciclo inizia da una corretta raccolta. Ecco allora il vademecum di Ecolight su come conferire uno smartphone a fine vita:
- non gettarlo nei rifiuti indifferenziati: gli smartphone contengono materiali riciclabili che devono essere trattati correttamente;
- attenzione alle batterie: prima di smaltire il dispositivo, rimuovere – quanto possibile – le batterie. Queste devono essere poste nei contenitori dedicati perché richiedono una gestione separata in quanto contengono materiali inquinanti;
- portarlo nei centri di raccolta RAEE: è possibile consegnare il vecchio smartphone e i relativi accessori nelle isole ecologiche comunali. In Italia sono presenti circa 4.500 ecocentri di raccolta attrezzati per la raccolta differenziata dei rifiuti elettronici;
- utilizzare i punti di raccolta nei negozi: i punti vendita che hanno una superficie di vendita di AEE di almeno 400 mq sono tenuti secondo il principio “Uno contro Zero” al ritiro gratuito dei RAEE di piccole dimensioni;
- consegnarlo al rivenditore in caso di acquisto di un nuovo dispositivo: per il principio “Uno contro Uno”, in caso di acquisto di una nuova apparecchiatura elettronica in sostituzione di una di equivalente funzionalità, è possibile lasciare quella vecchia direttamente in negozio al momento dell’acquisto. Il ritiro è gratuito ed è previsto anche in caso di acquisto online.
Una piccola postilla: è bene ricordare che anche gli accessori degli smartphone come auricolari, caricabatterie e powerbank, quando non funzionano più, sono RAEE. Vanno quindi portati all’ecocentro comunale oppure in negozio.